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La Storia

Il progetto Morus Morâr nasce con l’intento di realizzare un prodotto di alta qualità quale veicolo per la trasmissione di valori. Nel caso del vino il percorso di valorizzazione del prodotto e della sua storia diventa fondamentale. 


Morus Morâr nasce a Moraro, piccolo paese del Friuli da cui il vino prende il nome mescolando Morus Alba (nome latino della pianta di gelso simbolo del Comune di Moraro) e Morâr (nome friulano del paese di Moraro ma anche, nome friulano del gelso).
Il progetto prende vita grazie alla collaborazione tra Comune di Moraro, la Cooperativa sociale Contea, il Consorzio di Cooperative sociali “Il Mosaico”, l'Azienda vitivinicola Vie di Romans.
Il Comune di Moraro mette a disposizione un’area agricola costituita da 3000 mq di terreno coltivato a vigneto. La vigna è risalente a più di 50 anni e la varietà coltivata è il friulano (il vecchio tocai) in un territorio già coltivato a vite da più di un secolo. Vi sono 1300 piante. 
Le finalità del Progetto sono calate seriamente nel sociale e coinvolgono un certo numero di persone svantaggiate, reinserite attivamente nel mondo del lavoro agricolo permettendogli di ritrovare stimoli ed interessi, e nuova autonomia.


Il progetto si concretizza con la produzione a partire dal 2011 di un eccellente friulano ottenuto con una scrupolosa gestione della filiera operativa dal campo all’imbottigliamento. Le annate successive confermano la vocazione vinicola dei terreni dedicati e l’elevato livello qualitativo del prodotto. La Cooperativa sociale Contea segue direttamente con il proprio personale le fasi operative, dalla gestione della vigna sino all’imbottigliamento. L’azienda Vitivinicola Vie di Romans e l’Az. Vitivinicola Murva hanno seguito e seguono le fasi di vinificazione e di imbottigliamento, garantendo, attraverso un attento controllo tecnico, la qualità del prodotto.


Il vino Morus Morâr è valorizzato da una veste grafica molto particolare. La realizzazione dell’etichetta è stata infatti ottenuta attraverso un concorso internazionale che ha visto la partecipazione di ben 24 artisti, impegnati a tradurre attraverso un’immagine i significati e il senso del progetto. L’opera vincente viene ora rappresentata sull’etichetta della bottiglia: 
•  un gelso con rami intrecciati a simbolo della collaborazione e del radicamento territoriale del progetto;
•  l’oro a sottolineare il valore etico e la qualità del progetto;
•  l’albero; simbolo delle tradizioni e del valore della terra, del lavoro quale strumento per ridare dignità alle persone.

 

Morus Morâr è stato giudicato miglior progetto del 2015 nella nona edizione del premio "Assoenologi per il Sociale", ha poi ricevuto diversi riconoscimenti piazzandosi sempre tra i primi posti a diversi concorsi e ottenendo ottime valutazioni dagli esperti del settore. Il progetto è stato testimonial dei prodotti dell’agricoltura sociale italiana alla mostra del cinema di Venezia con una degustazione organizzata sull’imbarcazione Edipo Re già di Pierpaolo Pasolini.

Il processo di vinificazione è seguito da esperti del settore. Il “taglio” tecnico-enologico che è stato dato al prodotto è quello del rispetto delle caratteristiche della materia prima secondo il principio di mantenere il più naturale possibile il prodotto e le sue caratteristiche peculiari di origine. Questo principio vuole essere in qualche modo in linea con la storia di solidarietà che accompagna il progetto. 

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